Che
mondo sarebbe senza colori? Ci avete mai pensato?
Ad
esempio se dico “giallo” cosa vi viene in mente, cosa mi rispondete? Così, a
getto.
È un genere letterario che
deriva dalla copertina di una fortunatissima serie di romanzi polizieschi editi
"Arnoldo Mondadori";
è il colore dei taxi a NY e degli scuolabus americani;
è un invito a essere prudenti al
semaforo. Sta per scattare i rosso;
è il colore che si vede meglio in lontananza;
è un colore che in natura si vede
in abbondanza. Basti pensare alle corolle dei fiori, alle
sfumature del grano, ai frutti che maturano sugli alberi, dal limone al mango,
ai vari cereali come il mais, allo zafferano e al polline.
Ma soprattutto per è il colore del sole, del calore e della luce. E’ nel
modo più assoluto il colore dell’estate che si veste di energia!
I colori sono tanti e ciascuno di noi ne
predilige uno a partire dalla scelta quotidiana dei capi da indossare,
dall’acquisto di accessori, fino ad arrivare alla tinta delle pareti di casa,
alla vernice della macchina ecc.
Ma come mai è un aspetto di comune interesse?
Può sembrare una cosa strana e
spesso crea tanto scetticismo, ma i colori possono influenzare la nostra vita. E anzi, per dirla con le parole di Pablo Picasso: “i
colori come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni”.
Infatti è
universalmente condivisa l’idea che ad ogni colore è sempre stata associata una
situazione fisica, uno stato mentale o una reazione emotiva.
Perché l’amore viene associato al
rosso? Perché la morte al nero? E perché si dice che il mare è blu e il sole è
giallo? Appunto, giallo.
In effetti se io guardo
un’immagine colorata, un arcobaleno di colori questi mi suscitano emozioni e
sensazioni uniche ed indescrivibili. I colori attirano l’attenzione, i colori
danno un tocco in più, i colori sono vita. E quindi la parola “colore” per me è
tanto importante quanto lo sono “viaggio”, “emozione”, “sogno”, parole chiave
di questo blog.
E quindi parlando di colore, veniamo al titolo
del post e al motivo per cui nella scala dei colori ho scelto proprio il giallo? E anzi, perché vorrei
vivere i
prossimi “306 giorni in un’ottica gialla”.
Non vi ho mai parlato dei Podisti
da Marte. Chi o che cosa sono? Detta in poche parole sono una critical mass
podistica, un gruppo di folli, ops, marziani, che si divertono a correre.
Fin qui nulla di strano.
Quante persone corrono, quante lo fanno in gruppo. E quindi?
Ebbene, i marziani sono centinaia e corrono sempre per una
buona causa. Sono nati per gioco ma ci credono fermamente e ormai sono più di 4
anni che una volta al mese si presentano nel centro di Milano e corrono mascherati,
regalando fiori e pensieri ai passanti, aggregando i runners che incontrano per
caso e soprattutto supportando una Onlus
(negli ultimi due anni hanno raccolto e donato più di 60.000 euro a no profit che si occupano di
bambini, disabili e disagio sociale). A chi li guarderà stupito (“ma da dove vengono questi
qui???”) loro diranno: “Veniamo da
MARTE!!!!”.
I loro colori ufficiali sono il
giallo, l’arancio e il rosso. I colori caldi per eccellenza. Guarda caso (o
forse tanto caso non è.
Ah, ho detto giallo. Ecco,
segnatevelo.
Ma io, notoriamente anti-podismo,
come mai li conosco?
Ebbene, io ho un fidanzato
“marziano” convinto che li ha conosciuti per caso ma si è subito fatto
coinvolgere dal loro importante progetto. Basti pensare che il suo blog “Pronti
per cambiare il mondo” è nato tantissimi anni fa, quando ancora non conosceva questi
“pazzi” e l’intento era quello di scrivere della propria vita, soprattutto
quella parte dedicata al volontariato, ad aiutare il prossimo, a raccogliere
fondi e alla solidarietà. Ma certamente agire da soli non è come muoversi in
gruppo e allora poteva lasciarsi sfuggire l’occasione dei Podisti da Marte?!
Se non fosse un cattolico
praticante, i primi tempi avrei anche potuto pensare che le innumerevoli
attività che svolge con i “marziani” (oltre alla consueta corsa mensile) fossero
una specie di culto, qualcosa di intoccabile e sacro, un –ismo religioso.
Soprattutto perché l’entusiasmo, per lui che nelle attività di gruppo si trova
a proprio agio, che è sempre pronto a conoscere persone nuove anche se sono
tantissime in un colpo solo e a fare casino, è stato immediato e la passione è
duratura. Questo ormai è certo.
Dal canto mio invece non mi sono
fatta trascinare più di tanto. Apprezzo e supporto la loro raccolta fondi,
l’aiuto al prossimo ma probabilmente non essendo una podista ed essendo caratterialmente
più solitaria e riflessiva, prediligo maggiormente gruppetti ristretti di
persone con cui confrontarmi apertamente su tutto. Tuttavia di tanto in tanto
capita che partecipi a qualche loro iniziativa e allora eccomi a parlarvi della
prima COLOR RUN italiana.
Dopo anni di attesa, è arrivata finalmente anche in Italia la
corsa di 5 km più pazza e colorata del mondo.
La Color Run è in
pratica una “paint race”, una corsa non competitiva che ha come protagonista il
colore.
Chilometro dopo
chilometro, esplosione di colore dopo esplosione, i partecipanti vengono
coperti con
polvere di colore di
tonalità diverse, da capo a piedi.
E all’arrivo il
divertimento continua con il “color blast”, lo spettacolare lancio di colori
collettivo a ritmo
di musica che scatena
emozioni uniche, ricordi indelebili e infinite combinazioni cromatiche.
Non importa se sei un
maratoneta o un passeggiatore da shopping, un atleta olimpico o un corridore
della domenica: il divertimento è assicurato per tutti. Giovani e adulti,
grandi e piccini.
Previste tre tappe in
questa calda estate. La prima in Toscana, la seconda in Romagna e la terza a
Milano.
Tuttavia, anche se
dalle premesse si potrebbe pensare che per l’occasione mi sia “convertita” alla
corsa, non è così. E per la prima tappa a Marina di Pietrasanta (27 luglio
2013) nemmeno i “marziani” hanno partecipato come runners, ma come partner
ufficiali della manifestazione supportando l’organizzazione
e i partecipanti grazie alla presenza dei loro membri in qualità di volontari
lungo il percorso.
Di preciso 56 che sono partiti da
Milano per arrivare a Marina di Pietrasanta e si sono suddivisi in quattro
squadre che lungo il percorso hanno allestito i cosiddetti punti colore dai
quali andava lanciato colore a più non posso sui 2000 partecipanti. Senza
pietà. Per non parlare dell’efficiente squadra pronta a gestire l’arrivo dei
concorrenti e a distribuire i colori per il “blast” finale.
Perfetta organizzazione, grande divertimento, allegria a più non
posso. Eravamo un’enorme macchia di colore che ha invaso le strade di Marina di
Pietrasanta! Eravamo gialli, arancioni, rosa, blu e verde. Ovviamente anche
gialli. Il colore giallo non poteva proprio mancare.
Io ero nella squadra dei blu e a fine corsa mi sono presentata
come un “Avatar”. I colori della festa sono in polvere ma tuttora, nonostante
vari lavaggi, ne porto le tracce. Ma è bello così. Se volevo restare linda di
certo non ci andavo.
E’ stata un’avventura, è stata una festa, è stato un pot-pourri di colori. E’
stata gioia, emozione e allegria.
E poi particolare fondamentale, siamo in estate che
è sole e allegria, e nessuna corsa la può esprimere meglio della Color Run!
Per saperne di più e per godervi uno spettacolo colorato,
guardate questo emozionante video:
Ma non finisce qui. Non ho ancora spiegato come mai il mio colore
preferito è il blu, con tutte le sue sfumature esistenti, ma all’inizio del
post ho scritto che voglio vivere “306 giorni in un’ottica gialla”.
Ok che è il colore dei Podisti da Marte, ok che era uno dei
colori della Color Run, ok che
simboleggia l’estate ma poi?
La risposta nel prossimo post che non tarderà ad arrivare.
Intanto auguro una buona estate a tutti e ricordo le prossime tappe della "Color Run": Milano
Marittima il 13 agosto dove sono attese 5000 persone e Milano il 7 settembre.
Io ci sarò! E tu? L’essenziale è
indossare qualcosa di bianco sulla linea di partenza e arrivare multicolor.