sabato 2 febbraio 2019

I tuoi primi 18

Oggi sono 18...per ora sono solo mesi! Eppure come i 12, sono un importante traguardo! 
Sono stati 18 mesi di crescita e non parlo di quella fisica che è quasi scontata. Parlo di una crescita dell'intelletto, delle tue emozioni, dei tuoi sentimenti, del tuo rapportarti agli altri. Giorno dopo giorno mi stupisci e mi arricchisci, perché sei tu che mi stai insegnando il significato più vero della 'vita'.
Trascorrerei ore a guardarti, perché so che il tempo passa talmente in fretta che presto tutto questo rimarrà un ricordo lontano. Cerco di fissare su carta i momenti salienti della tua crescita; con la macchina fotografica, le tue espressioni più tipiche, i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, le tue smorfie. 
Anche se non parli ancora, ti sai spiegare molto bene e mi hai fatto conoscere la persona che sei. 
Vorrei sempre vederti ridere come quando ti faccio il solletico, ti bacio i piedini o giochiamo a nascondino; 
vorrei sempre vederti entusiasta come quando vedi le luci accendersi, incontriamo un cagnolino o ti faccio giocare con i tuoi giocattoli preferiti; 
vorrei sempre vederti curioso e attento come quando osservi me e papà mentre ci muoviamo per casa, ascoltiamo la musica di qualunque genere o visitiamo nuovi luoghi. 
Vorrei che rimanessi sempre un po' esploratore impavido e spericolato e un po' osservatore fermo e misurato. Un po' preciso e ordinato e un po' appassionato e creativo. Un dolce sognatore, un simpatico intrattenitore.
E vorrei che sapessi che, se anche con largo anticipo sei entrato nei "terrible two", è impossibile pensare le mie giornate senza di te!
Il mondo ti aspetta, Elia e io sarò sempre a un passo dal tuo cuore, perché il mio amore per te, unico, profondo e incondizionato, è per sempre! 

venerdì 10 agosto 2018

Buon Primo Compleanno Elia!!!

Stasera guardo il mare e penso che sono mamma da un anno. Che sono TUA mamma da un anno. 
Ripercorro con la mente tutto quello che mi è successo negli ultimi 2 anni e per certi versi ancora non realizzo che sia capitato proprio a me. 
Un figlio ti cambia la vita, ma ti porta una gioia immensa... stupore ogni singolo giorno che passa... l’Amore con la A maiuscola che risulta indescrivibile a parole. Qualcosa di unico, inimitabile, profondissimo. Un figlio è il dono più grande che si possa ricevere! 
E io ringrazio ogni giorno di essere stata così fortunata... 
Senza di te non potrei più immaginare la vita, me stessa. Auguri Amore mio! 
La tua mamma  

martedì 7 agosto 2018

Ogni 2 del mese...

Ultimo complimese per il mio adorato ometto 💙... e targa a tema con la vacanza al mare 🇸🇪🐙🐠🦐🦀🐟🏖

10 mesi, amore! ❤️ Il primo complimese in doppia cifra! 
In quest'ultimo mese in cui hai iniziato a rotolare, a lanciarti, a tirarti in piedi se aiutato o appoggiato e in ultimo a gattonare, non potevo che farti la "targa" con una scimmietta. Perché tu sei la mia adorabile scimmietta ❤️ 

Oggi compi 9 mesi, fragolino🍓 è una data importante perché tanti ne hai passati nella mia pancia, tanti mi hai guardato con quei tuoi occhi sorridenti. E di cui non posso più fare a meno. Sei la mia gioia più grande ❤️


8 mesi a Pasquetta (e targa a tema)! Passerei ore a guardarti osservare il mondo e scoprire la vita... stai crescendo veramente in fretta, Ciccio ❤️ 


7 mesi di te... 7 mesi di noi ❤️7 mesi di Emozioni nuove, uniche, speciali ... come speciale sei tu, cucciolo!


Nel mese di San Valentino festeggiamo 6 mesi d'Amore immenso per te! ❤️

Sembra incredibile che siano già passati 6 mesi dal nostro primo incontro ... oggi ci guardi, ci sorridi e ci tendi la mano. Essere i tuoi genitori è la Vera Gioia 

...e oggi sono 5 mesi insieme, paperotto! Quest'ultimo sicuramente con i maggiori cambiamenti. Da quelli "distruttivi" come il tirare i capelli alla mamma, toglierle gli occhiali, sbattere e lanciare in giro gli oggetti; a quelli più belli come afferrarsi i piedi con le mani, i tentativi di stare seduto da solo, le contagiosissime risate spontanee, il primo dentino, ma soprattutto tanto amore ❤️ 


4 mesi di te... eppure sembra che ci conosciamo da sempre! Auguri cucciolo! ❤️  



3 mesi di te 💙 3 mesi di noi 💗 È stato un mese di grandi progressi... quanti sorrisi ci hai regalato e quante risate! Ma soprattutto passerei ore ad ascoltare i tuoi aie, oie, gh, ch, eh, ah, oblue, aiau.... Mi piacerebbe sapere che cosa mi stai dicendo, ma mi basta vedere che poi sorridi per capire che sei sereno (e anche che non mi stai insultando  tanti auguri cucciolo ❤️






"Con i bambini i giorni sono lunghi, gli anni corti"... E io non mi voglio perdere nemmeno un'istante. Auguri per i tuoi primi 2 mesi di vita, amore mio 


Cuore a cuore, giorno dopo giorno, fino ad oggi che festeggiamo il tuo primo mese di vita. Un mese ricco di cambiamenti, novità e progressi vissuto insieme a te che dai un nuovo senso alle nostre giornate. Essere genitori è semplicemente meraviglioso! 











giovedì 4 gennaio 2018

La prima volta che ti ho visto

Un anno fa tornavo a casa con questa immagine. Era la seconda ecografia, quella che porterò per sempre nel ❤️. La più emozionante, senza dubbio, perché oltre al battito del tuo cuoricino, che avevo già sentito un mese prima, ti ho visto per la prima volta. Non eri più una massa informe, ma un piccolo ometto di 3,2cm, dalla forma definita e con un abbozzo di arti (che poi io ho chiamato affettuosamente moncherini nei mesi a seguire) che agitavi a più non posso. In quell'istante ho visto quello che saresti stato per tutta la gravidanza e ancora adesso, e mi sono innamorata, mio adorato bimbo agitato 😍

domenica 10 dicembre 2017

Un Anno

Un anno fa scoprivo che Tu crescevi dentro di me... e che c'eri già da 7 settimane.
Non dimenticherò mai l'emozione e la gioia di quel momento, la sorpresa preparata al tuo papà e l'istintivo pensiero di prenotare la prima ecografia.
Ringrazio tutt'ora d'aver agito così.

Questo è il secondo dicembre consecutivo che non lavoro, ma quest'anno è ben diverso, perché tu sei qui con noi, la gioia più grande!

venerdì 25 agosto 2017

300 giorni insieme - I parte

Mi chiamo Carla, ho 36 anni e sono mamma da 18 giorni.
Sono la mamma di Elia, nato il 2 agosto alle 04:27 dopo esattamente 24 ore dalla prima contrazione dolorosa. Sì, perché sicuramente, in quanto milanese doc (F205 del Codice Fiscale non mente), doveva recuperare la mancata nascita nel giorno stabilito dai conteggi ostetrici con un altro dato di estrema precisione.
A 18 giorni dal parto sono tantissimi i pensieri e le emozioni che si fanno strada, si rincorrono, si mescolano dentro di me. E sono mesi che aspettavo questo momento, il momento in cui potevo guardare indietro, ripensare alla mia gravidanza e all’esperienza più forte della mia vita, per poterla raccontare nel mio blog che non viene aggiornato da troppo tempo ormai.
Una cosa sola è certa: un figlio è il dono più grande che si possa ricevere e il percorso che ti porta a diventare mamma è spesso difficile, sofferto, carico di preoccupazioni e dubbi, ma assolutamente unico e impareggiabile. Perché con il cuore colmo d’amore guardo mio figlio e penso a come sia parte di me e come lo sarà sempre.

Da giorni pensavo al titolo da dare al post: “Il miracolo della vita”, “Sei arrivato!”, “Vi presento Elia”, “Finalmente Elia!”, ma non era nulla di originale. Poi all’improvviso ho avuto l’idea di coinvolgere i numeri, con i quali ho un rapporto molto stretto. Basti pensare che ricordo tutti i compleanni e che i countdown sono una mia vera passione. E questo anche se io e la matematica non abbiamo mai legato molto.
Ripensando dunque ai giorni della gravidanza e da quanto tempo Elia è arrivato fra noi, mi è bastato fare la somma per concludere che sono 300 giorni. Dati alla mano: 280 giorni di gravidanza + 2 giorni oltre termine + 18 dalla nascita.
E a chi mi domanda come sono andati, ora come ora, col senno di poi, guardo mio figlio e rispondo che è andato tutto bene. Ma se torniamo indietro di 8 mesi….

280 giorni + 2

Mentre ora rispondo ai tanti: “Che amore! E’ un maschio o una femmina?”, “Oddio, che piccolo! Quanti giorni ha?” e “Guarda che piccolino! Come si chiama?”,

Ripenso…

...Che ho scoperto di aspettarti l’8 di dicembre alla Festa dell’Immacolata Concezione. E scoperta delle scoperte, che ero già incinta da 6 settimane. Che cosa ho provato? Un’immensa gioia, la sensazione di essere parte di qualcosa di più grande, di essere stata fortunata a ricevere questo dono, a custodirlo e nutrirlo affinché potesse crescere per diventare quella cosa chiamata VITA.
...A quante preoccupazioni ho avuto per 9 lunghissimi mesi. Di certo, da primipara, ma ogni giorno che passava mi sentivo sempre più sollevata perché vedevo avvicinarsi sempre più il traguardo.
...Alle numerose rinunce enogastronomiche a causa della possibilità di contrarre la toxoplasmosi o di danneggiare il feto. Niente Sushi, insalata, prosciutto crudo, salame, kebab, Aloe vera per 8 lunghi mesi. Ma ce l'ho fatta! Prova superata!
...Al periodo fra la settima e la decima settimana, trascorso a casa a riposo, con l’ansia più grande di poterti perdere per un distacco placentare.
...Ai numerosi disturbi fisici che mi hanno accompagnata per quasi tutta la gravidanza. Anche perché io e te siamo atipici e figuriamoci se potevo avere i classici nausea e vomito. Quante volte, mentre stavo male, ripetevo frasi come: “Tieni duro Elia che fra X giorni abbiamo l’ecografia di controllo”, “Elia resisti che fra X giorni siamo alla settimana Y”?!
...All’entusiasmo con cui andavo alle visite e ai controlli perché con l’ecografia mi potevo accertare che tu stessi bene. Tant’è che quelle poche settimane trascorse in salute, sono state un vero regalo, perché momento importantissimo per realizzare che tu c’eri, combattevi con me e continuavi a crescere.
... Alle preoccupazioni fondate su dati statistici, perché l’ansia da primipara ti porta a leggere di tutto e di più sulla gravidanza. Testi scientificamente provati così come i vari “a domanda risponde chiunque” in internet. Sta di fatto che non è mai stato nascosto che fino a 24 settimane di vita le possibilità che il feto ha di sopravvivere sono il 20% e che l’80% lo raggiungi solamente alla 28esima settimana. Quindi, pensa a come mi sentivo per tutte quelle settimane. Di pensiero uno solo e cioè che non è assolutamente vero quando ti dicono che superati i primi tre mesi puoi stare tranquillo. Ok che le possibilità di aborto calano di settimana in settimana e che dalla 21esima settimana non si parla nemmeno più di aborto ma di parto, ma resta evidente che 24 settimane non sono 3 mesi ma 6… esattamente il doppio! E superata la 28esima? L’ansia di arrivare alla 35esima per scongiurare il pericolo di prematurità che non può mai darti la garanzia di sopravvivenza. Anche se per fortuna nel XXI secolo i progressi fatti dalla medicina danno sempre più speranze anche ai genitori di figli nati prematuri. E per finire? L’ansia da parto, il pensiero che non sapevo che cosa aspettarmi, il ricordo di racconti negativi di tante donne che hanno partorito prima di me, la speranza che il mio fosse diverso, migliore. E per fortuna devo dire che così è stato.

Ma oltre agli aspetti negativi, ripenso a tutti quelli positivi! A partire dalle emozioni più forti che ho provato e che mi porterò dentro per sempre.


...Alla prima ecografia fatta alla 7. settimana in cui ho sentito il tuo cuoricino battere forte forte forte. E’ stata un’emozione indescrivibile vedere e sentire che tu c’eri! E pensare che misuravi solo pochi millimetri…
...All’ecografia della 10. settimana, durante la quale per la prima volta ho visto che avevi le sembianze di un minuscolo essere umano. Quel giorno rimasi colpita dal fatto che tu ti agitavi in continuazione, muovendo quelle che poco dopo sarebbero diventate le tue braccia e le tue gambe. Da allora quei movimenti mi hanno accompagnata per l’intera gestazione. Persino nel momento cruciale del parto, in barba a chi sostiene che negli ultimi giorni il bambino si muove molto poco.
...A quando ho sentito per la prima volta i tuoi movimenti, alla 19.settimana, e a come si sono evoluti successivamente. In principio erano movimenti delicati, uno sfarfallio e la voglia di farlo sentire esternamente anche al papà (che invece ha dovuto aspettare un altro mese prima che fosse possibile) e poi via via sempre più netti e riconoscibili. Quando poi negli ultimi due mesi ho saputo che la tua posizione era quella di una L e che non hai mai più cambiato, sapevo con certezza che i movimenti a sinistra erano calci, quelli a destra di schiena e fondoschiena e che quando li sentivo sia da un lato che dall’altro, che stavi cercando di stiracchiarti e farti largo il più possibile. E fino alla fine, non appena ti sentivo muovere, appoggiavo le mie mani sulla pancia e ti accarezzavo per stabilire un contatto con te che puntualmente mi davi
...A tutte le volte che ti ho fatto ascoltare musica, le canzoni che mi piacciono, anche in loop, e toccandomi la pancia, ti dicevo: “Ascolta Elia! C’è “xxxxxx”” Naturalmente cantandole anch’io.
...All’ecografia morfologica quando ho avuto la conferma definitiva che eri un maschietto e che la translucenza nucale fatta a 12 settimane, era prematura per poter stabilire con certezza il tuo sesso. Un maschietto… quello che ho sempre desiderato avere da 19 lunghi anni, da quando è arrivato in famiglia il primo maschio della nuova generazione.

...A quando da un elenco di 8 nomi ho scelto il tuo, con l’unico dubbio che non mi permetteva di darti un soprannome. In realtà da quando sei nato te ne ho dati talmente tanti (ragnetto, topino, gnomo, nanetto e pupazzetto per nominarne alcuni) che il papà si preoccupa che tu possa avere problemi di identità.
...Al corso pre parto, perché, anche se a livello teorico mi è servito parzialmente dato che avevo già letto libri e decine di informazioni in internet, è stata un’esperienza importantissima per l’enorme bisogno che sentivo di dover condividere la mia gravidanza con qualcuno che fosse attualmente nel mio stesso stato. Perché parlare con qualcuno che ha partorito 1, 2, 5 anni prima non è la stessa cosa.
...A una mia collega di lavoro che a metà percorso mi aveva detto che il peso che avresti avuto all’ecografia del terzo trimestre si sarebbe raddoppiato alla nascita… perché così effettivamente è stato. Dai 1800 di inizio giugno sei arrivato a pesare 3600 a inizio agosto

...Alle cose belle che sono riuscita a fare in gravidanza, come il viaggio ad Ibiza a inizio settimo mese e il concerto di Tiziano Ferro all’ottavo. E nonostante non stessi bene del tutto, penso di aver fatto benissimo a non rinunciarci.
...Al primissimo giorno dell’ottavo mese in cui è comparso il singhiozzo. Un tic ritmico sul lato destro che mi faceva sorridere, perché sapevo che ti stavi preparando per venire al mondo, cercando di sviluppare giorno dopo giorno la capacità di poter respirare autonomamente una volta abbandonata la vita uterina.
...Alla gioia che ho provato superando la 37.settimana, momento in cui il bambino non viene più considerato pre termine, e alle grandi speranze che nutrivo affinché nascessi il 20 luglio. Perché il 20 luglio? Perché oltre al compleanno avresti festeggiato anche l’onomastico. Non potevo spiegare il motivo a nessuno, dato che solo pochissime persone sapevano il nome che ti avremmo dato, però il 20 luglio sul calendario è Sant’Elia. Però quel giorno nulla si è mosso. Non c’è stata neanche la minima contrazione.
...Al 31 luglio, data presunta del parto, alla visita a termine che ho fatto, alle parole della ginecologa: “E’ ancora tutto chiuso. E’ ancora presto” e alla mia delusione, perché già ti aspettavo da una decina di giorni e perché era stata fissata al 10 agosto l’eventuale (tanto temuta) induzione
...Infine a come, a meno di un giorno di distanza da quell’affermazione, sia iniziato il mio travaglio.
E io che avevo paura di non saper riconoscere le contrazioni, di non sapere quando sarebbe stato il momento di dire: ci siamo! Fra poche ore partorirò…
Chiamalo istinto femminile, istinto materno, ma dolori tali sono inconfondibili e allora, con tanto di app “Il contatore di contrazioni” alla mano (in pratica non mi sono mai separata dal mio cellulare per l’intera giornata), ho trascorso quelle lunghissime ore che mi hanno portata a partorire il 2 agosto alle ore 4.27.
Il 2 agosto, con un ritardo più che accettabile (e “perdonabile”), direi, scacciando così l’ombra del parto indotto.

Ehi, ma per caso hai ascoltato il papà che ti diceva di non nascere l’1 agosto!??

giovedì 22 ottobre 2015

COSI non si fa, Fabrizio

E’ il 22 ottobre ed è giovedì. In apparenza un giorno come un altro, senza grandi eventi.
Non è un bel periodo questo perché se 8 anni fa il diavolo cancro era uscito dalla porta, da qualche mese è rientrato dalla finestra acchiappando un’altra persona che presto ci lascerà.
Non li ha mai conosciuti ma presto il papà di Marino potrà incontrare i miei genitori e tutti insieme dall’alto ci guarderanno e ci accompagneranno.

Non sono quindi giornate facili e i cuori portano già un certo peso, però, dato che nessuno sa quanto gli è dato ancora da vivere, la vita va avanti e si cerca sempre di trarre il meglio da ogni singolo giorno che ci è concesso.

Come ogni mattina apro il frigorifero e, sarà un caso o davvero qualcosa di superiore a noi (sesto senso? Un messaggio divino?), il mio primo pensiero va a Fabrizio. Da un lato sorrido, dall’altro mi domando perché mio marito ha accettato da lui questa enorme forma di formaggio grana che da qualche giorno occupa il ripiano basso del frigorifero.
Proprio l’altro giorno Fabrizio ci ha detto che non l’avremmo tenuto a lungo, forse consumato alla prossima missione, ma tutti i giorni continuo a pensare che manca ancora troppo tempo e che dobbiamo trovare una soluzione alternativa.
Sarà quindi un caso che da domenica scorsa penso a Fabrizio ogni volta che apro il frigorifero?
Adesso, dodici ore dopo, mi viene da pensare che invece potesse essere un segnale.
Esattamente come il messaggio pieno di affetto che giusto ieri lui aveva scritto a Marino.
Gliel’ha detto per tempo che lo considerava come un fratello minore e che gli voleva un mondo di bene. E questa è una grande ricchezza, Marino.
Non tutti ti hanno visto e sentito così di recente. Me compresa. E sicuramente perché non sono né una runner, né purtroppo la persona più attiva all’interno del gruppo dei Podisti da Marte.

E difatti è proprio da Marino che vengo a sapere cosa ti è successo. Appena alle 9 di mattina hai saputo sconvolgere la mia giornata, Fabrizio. Cose COSI non si fanno.
Sto chiacchierando con una collega quando mi arriva la notifica del nuovo stato facebook di mio marito.
Leggendolo velocemente colgo solo tre parole: “Fabrizio” – “non ci sei più” – “volevo bene”
Subito penso a uno scherzo… scritto così poteva anche sembrarlo.
Ma qualcosa mi dice di rileggerlo bene e… la giornata da tranquilla e “senza grandi eventi” si trasforma in tragedia.
Dire che sono sempre i migliori che se ne vanno troppo presto sembra una frase fatta, di circostanza, ma questa volta è proprio COSI’. 

Che poi, caro Fabrizio, oggi mi hai fatto odiare il mio lavoro più che mai.
Hai idea di cosa significhi lavorare sui social e quindi avere Facebook perennemente aperto in ufficio in un giorno del genere? Dovermi in qualche modo trattenere dal piangere tutto il tempo perché oggi Facebook mi notifica solo messaggi di AMORE verso di te che ci hai lasciati così senza un saluto?! Secondo te, lavorato io oggi?! Assolutamente no!
Penso a te tutto il tempo, sto guardando foto, leggo messaggi, tutto questo fa male.
Perché Fabrizio mi avevi conquistata… con la tua energia, il tuo sorriso, la tua immensa voglia di vivere, l’altruismo e la generosità, il tuo essere amico di Marino e il tuo volermi bene.
Sì, perché Fabrizio voleva bene a tutti i suoi “Marziani”, anche a quelli meno attivi.

Quando ancora non lo conoscevo e sentivo Marino che parlava sempre, ammetto che non capivo. Mi parlava di questo Fabrizio, delle varie corse, delle missioni, dei progetti futuri e rideva nel raccontarmi certe scene e nel ripetermi le frasi ironiche e sarcastiche che il Capitano rivolgeva a lui e agli altri.
Fabrizio veniva nominato in continuazione, Marino lo adorava. Col tempo ho capito che aveva finalmente trovato una persona con i suoi stessi pensieri e valori. Con Fabrizio si sentiva completo perché riusciva a fare quello che aveva da anni sognato (“Cambiare il mondo”) ma senza riuscirci appieno.
Fabrizio era COSI’… un vulcano di parole, pensieri, opere, iniziative in continua eruzione ed era impossibile restare indifferenti. L’ho capito subito quando l’ho incontrato la prima volta e ha conquistato anche me.

Mi passano davanti agli occhi tante scene vissute e le risate che mi hai fatto fare durante alcune missioni e soprattutto durante i tre anni di tour della Color Run.
Mi ricordo il tuo ultimo abbraccio e i pensieri premurosi che mi arrivavano da te tramite Marino.
Penso alla tua adorata Claudia e al piccolo Vito che aveva un padre speciale che noi tutti dovremo raccontargli.
Penso ai Podisti da Marte, a quello che hai fatto per noi marziani e per tantissime associazioni no profit e onlus, unendo lo sport alla beneficienza. Tutti i post su facebook e gli articoli della stampa lo dimostrano.
E ora cosa succederà?
Tu sei insostituibile, Fabri.
Noi tutti possiamo avere idee, progetti, entusiasmo per portare avanti i tuoi ideali, per aiutare il prossimo, ma non ho mai conosciuto nessuno come te COSI’ buono ma anche chiacchierone, sorridente, geniale, ironico, dissacrante e “follemente sano”.
Però stai tranquillo. Sicuramente uniremo le forze e continueremo a fare del bene così come tu ci hai insegnato. Se no, lo so già... non ce lo perdonerai mai.

Mi mancherai Fabrizio. Molto di più di quanto tu potessi immaginare. Non ti ho visto troppe volte nella mia vita, ma sono felicissima di averti conosciuto e per quel poco ti porterò sempre nel mio cuore.
Un giorno poi ci ri-incontreremo e chissà… forse riuscirai a convincere anche me a diventare una runner. D’altronde là tutto è possibile.
Grazie per tutto quello che hai fatto. La tua è stata una vita troppo breve e ancora potevi fare tanto ma sicuramente è stata piena. Molti dovrebbero prendere esempio da te.
Perché l’unica verità è che “Non sappiamo quando moriremo, ma possiamo decidere come vivere” (cit. Il Capitano de I Podisti da Marte)
Sbagliamo, non ci diamo mai importanza perché in un certo senso ci sentiamo invincibili, e invece il messaggio deve essere che dobbiamo sempre vivere la vita al meglio perché non saremo su questa terra per sempre.
Ciao Podista da Marte. Grazie a te i nostri cuori sono Gialli.