lunedì 30 luglio 2012

Del bevitore… del poeta… del viaggiatore: incipit


Sono appoggiata al bancone della reception dell’Hotel 2 Mari di Vieste. La tizia mi sta preparando la fattura per la notte appena trascorsa qui e nel frattempo occupo il mio tempo guardandomi intorno.
Se guardo attraverso le vetrate della hall vedo che non è una bella giornata. Il cielo è coperto, c’è la solita brezza marina che, senza il calore del sole, risulta anche leggermente freddina e sembra che debba piovere ancora. Tra me e me ringrazio il cielo di aver aspettato proprio oggi per peggiorare il proprio status. Il sole infatti era fondamentale nei tre giorni appena trascorsi e così è stato, non mi ha delusa. Quindi non posso lamentarmi, anche se col sole tutto è più bello. Sempre. Se poi si è in vacanza…
Torno quindi a guardare la signora della reception che ancora non ha finito di scrivere la ricevuta a mano. Certo che quest’era del computer ha ancora tanti bug.
Tuttavia questa lentezza da parte sua involontariamente dà un kick alla mia vena creativa, perché è a questo punto che lo vedo, a pochi centimetri da me. E’ infilato in un holder di plastica trasparente e così bianco si mimetizza un po’ rispetto ai colori vivaci del depliant dell’hotel, ma molte volte anche un semplice nome, un titolo, colpiscono di più di un’immagine tutta colorata ed elaborata.
Leggo: “Enoteca. Del bevitore, del poeta, del viaggiatore”. E’ un biglietto da visita bianco con la scritta nera. Niente di ché insomma, ma un titolo del genere non può che farmi partire per un viaggio mentale (in senso buono), stimolare la mia più fervida fantasia, la mia parte più creativa e chiamiamola poetica, quella che mi fa scattare l’immediata voglia di scrivere.
Tre parole (lasciamo perdere la parte commerciale dell’enoteca) che nella mia mente già sono titolo di un mio post, del mio prossimo post e che subito portano i miei pensieri nella direzione di un testo da scrivere. Subito. Cioè vorrei farlo subito ma purtroppo ora dobbiamo ripartire. Ci aspetta un lungo viaggio oggi con tanti luoghi diversi da raggiungere e tante persone da vedere e rivedere. Oggi è la giornata più intensa di tutta questa vacanza e quindi sono costretta a fissare il titolo nella mia mente e di elaborarlo in un momento successivo.

…Momento successivo che arriva a vacanza terminata. Vacanza itinerante con il mio mezzo macchina che mi ha portata in giro per 4 regioni d’Italia toccando Volturino, Cerignola, San Giovanni Rotondo e Vieste in Puglia, in provincia di Foggia; Campobasso in Molise; Chieti e Roseto degli Abruzzi in Abruzzo; Recanati, Loreto e Urbino nelle Marche, il tutto in 5 giorni. Bella e rilassante, soprattutto per la mente.

Ma tornare significa riprendere col proprio quotidiano e tutto ad un tratto le tanto sognate ferie sembrano un ricordo lontano. Quasi. Perché se uno non volta subito pagina e anzi, riperorre il viaggio da poco terminato, il ricordo può perdurare per diversi giorni ancora.
Ed è quello che faccio sempre io. Un po’ perché è nella mia indole rivivere i momenti belli della vita, un po’ perché amo la fotografia e la scrittura ed entrambe sono due ottimi strumenti per fissare nella memoria i momenti più significativi del viaggio.
Quindi per me era scontato che proprio in questo momento mi sarei trovata sia a fare il punto della situazione, sia a ricordare gli attimi più belli dell’esperienza, sia a mettere nero su bianco il tutto.
E allora comincio, proprio da quel titolo d’effetto che è un ottimo punto di partenza. E’ un titolo che può darmi le linee guida del mio post. Anzi, pensandoci bene, dei tre post. Sì, perché i tre momenti “del bevitore”, “del poeta” e “del viaggiatore” possono viaggiare insieme, così come separatamente.
Concludo quindi questo incipit che serve come grande cappello ai tre mini-post che seguiranno con una frase adatta all’occasione:
“I giorni appartengono al calendario, gli istanti appartengono a noi”. (A. Curnetta)

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