giovedì 2 agosto 2012

Del bevitore… del poeta… del viaggiatore...: Del bevitore


Manca poco al mio secondo viaggio di quest’estate e ancora devo pubblicare i tre post della prima vacanza. Meglio cominciare col primo allora…

Del bevitore…
Forse sarebbe più corretto titolare questa parte “Del bevitore e del mangiatore”, perché in realtà noi non siamo andati a quella famosa enoteca citata nell’incipit, né in nessun’altra. Noi siamo andati a un matrimonio, un matrimonio pugliese, il nostro primo matrimonio in Puglia e se anche a voi è capitata questa esperienza, saprete benissimo che c’è una grande abbondanza di alcol ma soprattutto di cibo. Ottimo, ma davvero troppo.
Se poi pensate che la vacanza è proseguita in altre località dove il cibo è altrettanto ottimo e dove non si è mai stati prima, è normale che il viaggio itinerante sia diventato anche tour enogastronomico.
Ma a proposito… continuo a parlare al plurale ma non vi ho detto con chi ho viaggiato. Ve lo presento  molto rapidamente e senza spendere troppe parole. Il mio compagno di viaggio era questo allenatissimo “bevitore e mangiatore”.
Ma sia chiaro: bevitore nel senso di colui che non disdegna il vino ma senza eccedere e soprattutto, ubriacarsi; e poi bevitore gregario – ho trovato questo termine in internet e mi è sembrato abbastanza appropriato alla situazione – nel senso che in compagnia il consumo di vino diventa un elemento unificante del gruppo (e immaginatevi a una festa di matrimonio lunga 12 ore… ) ma che alla fine del tutto, al momento dello scioglimento del gruppo, viene ridotto o eliminato del tutto.
Bevitore e mangiatore in quanto amante delle cose buone che la cucina italiana ci offre.  
E poi si sa che in compagnia si riempiono i calici e si fanno i brindisi, in compagnia si beve più volentieri e in compagnia le varie degustazioni sorgono più spontanee.
Se poi si tratta di mischiare prosecco, spumante, vino bianco e vino rosso e alla fine magari un digestivo, in fondo un po’ tutti vestiamo i panni “Del bevitore” in certe occasioni di festa.
Anche io, anche se dopo un tot di bicchieri mi viene mal di stomaco e quindi evito di eccedere.
E cosa dire “del mangiatore”? Che nei 6 giorni di viaggio-vacanza ho mangiato tanto quanto ai pranzi di Natale! Non ci credete? Beh, pensate solo al pranzo di nozze. A uno in senso lato. Aggiungeteci poi che era un pranzo di nozze in Puglia, iniziato alle 14:30 e finito alle 21:30, siete ancora scettici? Troppo, troppo ricco. Se poi uno è abituato a mangiare o solo un primo o solo un secondo a pasto (come la sottoscritta), quando ho visto che i primi previsti sarebbero stati 6, ho capito che sarebbe stato veramente troppo.
Bisognava digiunare per una settimana. Prima di partire l’avevo immaginato, ora lo so per certo.
Tutto molto curato e buono comunque.
Continuando poi  le nostre mangiate anche nei giorni successivi, è stato meraviglioso realizzare di essere veramente in vacanza senza il bisogno di fare la spesa, pensare che cosa mangiare giorno per giorno, cucinare e sistemare la cucina. Eh sì perché se uno è tanto rilassato, mangia anche con più gusto.
E allora in Puglia non potevo non mangiare le orecchiette alle cime di rapa, i taralli e le cartellate; in Abruzzo i maccheroni alla chitarra accompagnati da un ottimo vino rosso e nelle Marche, anzi, a Urbino le cresce.
E tutto sempre in abbondanza. Quindi addio dieta!
Ma in fondo quando uno è in vacanza, lo è in tutti i sensi e allora ci si ricorda anche quali sono i piaceri della vita! Bere e mangiare bene rientrano sicuramente fra questi!


Nessun commento:

Posta un commento