giovedì 9 agosto 2012

Del bevitore... del poeta... del viaggiatore: Del poeta



Del poeta…
E dopo il “tour enogastronomico” del precedente post, cambio radicalmente argomento per aprire una parentesi più intellettuale. Ma è poi così vero che le due tematiche non hanno nulla a che fare l’una con l’altra?
Probabilmente no e non solo per averlo letto su quel bigliettino da visita dell’enoteca.
Ma partiamo proprio da quello che è il filo conduttore dei tre post.
Infatti se penso a quell’enoteca la mia immaginazione mi porta al concetto dei caffè letterari in cui si incontravano le personalità più illustri del tempo: letterati, poeti, artisti e politici.
Perché allora andavano per la maggiore i caffè, mentre oggi sono più di nicchia le enoteche. E se poi sono enoteche letterarie…
Ma come è possibile che possa nascere questa unione eno-poetica?
Probabilmente in maniera molto naturale perché sia leggere e scrivere poesie che bere un buon vino, fanno provare delle sensazioni personali, delle suggestioni che possono portare chiunque se ne intenda a tracciare un parallelismo tra poetica e degustazione.
Appurato quindi che esiste un nesso fra vino e poesia, da quale pensiero è nato invece l’accostamento fra poesia e la mia vacanza itinerante che sto raccontando, fra il “poeta” e il viaggio?
La risposta è molto più immediata di quanto si pensi.
Sicuramente perché la poesia è l’arte e la tecnica di esprimere in versi esperienze, idee, emozioni e fantasie, che è poi il concetto base di questo blog. Non scrivo in rima, ma cerco di lasciare fluire i miei pensieri raccontando ciò che mi succede e in particolar modo ciò che mi colpisce e mi trasmette una grande emozione, come la vacanza in questione.
Statua di Giacomo Leopardi a Recanati
Sicuramente perché questo viaggio itinerante mi ha vista arrivare anche a Recanati, paese che diede i natali a Giacomo Leopardi e di cui, in compagnia del mio compagno – il bevitore e mangiatore del primo post - ho visitato i luoghi principali, primo fra tutti “l’ermo colle” dove il poeta soleva passeggiare e sedersi “sedendo e mirando” il limite tra l’orizzonte della siepe e gli spazi del cielo. E vuoi che la sensazione che quel luogo ti trasmette è proprio di “profondissima quiete”, vuoi che il concetto di poesia aleggiava nell’aria, vuoi che un po’ tutti abbiamo provato a scrivere delle poesie nella nostra vita, la passeggiata per le vie semideserte del paese in una calda giornata estiva, ha portato anche il mio compagno a comporre una poesia. Di preciso un haiku, genere di poesia giapponese che consiste di 17 sillabe appena ripartite in tre versi in cui due quinari si alternano a un settenario.
“Ora respiro/la stessa aria che fu/dell’infinito”
Insomma, la tappa a Recanati lo ha nobilitato: da “bevitore e mangiatore” è passato a essere “poeta”.
Però il vero motivo per cui mi sento di accostare poesia e viaggio, è la risposta alla domanda: che cos’è la poesia? O meglio, che cosa è poesia? Che sono due domande sottilmente differenti. Perché alla prima basta rispondere con la definizione che ne dà il vocabolario della lingua italiana, ma rispondere alla seconda risulta essere molto più complesso. Se non altro perché mette in gioco la soggettività e rimanda al contesto in cui è stata composta e in cui viene letta.
Difficile dire cosa sia Poesia oggi.
Si può fare una distinzione fra poesie scritte per comunicare un messaggio e tra poesie più intime, scritte più per se stessi, ma secondo me la poesia è libera, non ha confini delimitabili.
E’ come la musica che deve stimolare pensieri, sensazioni, ricordi attraverso le parole, ma soprattutto per un “poeta” inteso come persona dotata di grande sensibilità e immaginazione, è tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che riesce a comunicare qualcosa.
Poesia sono gli stessi oggetti che percepiamo e che rivediamo attraverso l’anima; poesia è tutto ci che mi suscita un sentimento, un’emozione.
C’è poesia… nella scelta di un viaggio itinerante alla scoperta di nuovi luoghi, nuove usanze e nuove persone;
C’è poesia… nella partecipazione al matrimonio di una cara amica che abita a 800 km da te (Volturino);
C’è poesia… nell’immortalare con numerosi scatti fotografici gli attimi di questo viaggio;
C’è poesia… nell’osservare una composizione floreale galleggiante o una lanterna volante (Cerignola – ricevimento di nozze);
C’è poesia… nell’osservare distese di ulivi e ripensare a film e libri che si svolgono in questi luoghi (Puglia e Abruzzo);
C’è poesia… nel guardare il mare di notte illuminato dal chiarore della luna (Vieste);
C’è poesia… nell’incontro con una persona dopo 27 anni (Campobasso);
C’è poesia… nel conoscere persone nuove che ti accolgono con un sorriso (Campobasso, Chieti e Roseto degli Abruzzi);
C’è poesia… nell’accompagnare le chiacchiere con un buon vino rosso (Roseto degli Abruzzi);
C’è poesia… nel vedere realizzato l’amore verso il prossimo (Fondazione Piccola Opera Charitas – Giulianova);
C’è poesia… nello scrutare l’orizzonte dalla cima di un colle (Recanati);
C’è poesia… nel percorrere faticose salite a piedi per raggiungere un luogo sacro e il suo mistero (Loreto);
C’è poesia… nel relax a bordo piscina, svuotando la mente e sentendosi liberi (Urbino);
C’è poesia… nei colori del tramonto;
C’è poesia… nel tornare a visitare un luogo dopo una decina d’anni e pensare a quante cose sono successe nel frattempo (Urbino);
C’è poesia… nel salutarsi con un bacio e sentire già la mancanza dell’altra persona;
Perché c’è sempre poesia nell’aria, intorno a noi…
C’è poesia dentro di noi.


Nessun commento:

Posta un commento