domenica 8 febbraio 2015

Quattro mani e uno pseudonimo per una serata noir

Mi sono sempre domandata come si fa a scrivere a quattro mani. Mi immagino litigi, prevaricazioni, divergenze, ritardi nella consegna, diversi punti di vista, diversi valori, diverse esperienze di vita. E se poi si tratta di una coppia amorosa, la cosa si complica ancora di più secondo me. O forse è vero che l’amore non è bello se non è litigarello!?? Sta di fatto che l’altro giorno ho avuto conferma che a quattro mani si può generare successo. Una coppia, uomo e donna, marito e moglie, scrittore lui, scrittrice lei, con un passato lavorativo personale ma ora accomunati da un nome e cognome ben identificato seppur frutto della loro fantasia. Lo pseudonimo Lars Kepler ha all’attivo cinque romanzi, un Bestseller e migliaia di copie vendute in tutto il mondo ed ora entrano a far parte della rosa degli scrittori svedesi che stanno riempendo i ripiani della nostra libreria. Inutile ricordare le “mie origini” svedesi, il legame con questo popolo, la conoscenza della lingua, l’affiliazione non forzata di mio marito che fin dal nostro primo anno di fidanzamento si è innamorato di questo paese, le tradizioni tramandate e ben presenti in casa nostra, il possesso della tessera Ikea Family che anche a Milano mantiene vivo un certo tipo di rapporto.
E nel caso specifico di questo racconto l’Ikea è parte dei giochi perché è grazie al tesseramento e all’iscrizione alla sua newsletter che sono venuta a conoscenza di un evento che stava organizzando nel negozio di Milano Carugate.
Io non sono amante delle newsletter, il più delle volte le cestino senza neanche aprirle, ma il titolo “Una serata all’insegna del mistero firmata Lars Kepler” e l’invito a partecipare alla “Caccia al delitto” in negozio, ha subito catturato la mia attenzione. Sicuramente perché amo leggere romanzi gialli e noir, sicuramente perché in questo periodo sono alle prese con i giallisti svedesi, ma soprattutto perché è già da due anni che dico a mio marito che vorrei partecipare a una “Cena con delitto” in villa ma purtroppo non c’è ancora stata occasione.
Pertanto mi sono ripromessa di chiedere a mio marito se gli andava bene partecipare. Tuttavia me ne sono dimenticata e quando lui per puro caso ne ha letto notizia sul giornale, in un certo senso era già troppo tardi. Troppo tardi per iscriversi alla serata. Ma siccome ci siamo rimasti entrambi male, abbiamo comunque mandato l’email di iscrizione fuori tempo massimo. E una volta tanto ci è andata bene.
Confermata la partecipazione alla serata con indizi (parlavano di “Caccia al delitto” ma in realtà il delitto devono esserselo dimenticato), ricevuto uno sconto del 15% per acquistare il romanzo “Nella mente dell’ipnotista” e confermato il meet & greet con Lars Kepler, autore del romanzo in questione, abbiamo scombinato i nostri progetti per la serata per dedicarci a questo.
Arrivati nel negozio, dopo un velocissimo “pit stop” per acquistare il romanzo nella libreria del centro commerciale Carosello presso la quale era valido il buono sconto, sono rimasta sorpresa nel vedere che la comunicazione dell’evento aveva raggiunto un discreto numero di consumatori e dunque partecipanti. Ma la perfetta organizzazione non ci ha fatto perdere tempo e muniti di una mappa del percorso da fare e 6 quesiti ai quali dare risposta secondo gli indizi indicati su dei cartellini appesi all’interno dello spazio espositivo (a loro volta segnalati da una macchia rosso sangue sul pavimento), abbiamo iniziato il gioco.
Svolgendosi in una serata infrasettimanale non c’era problema di “circolazione” fra le corsie del negozio solitamente invase da persone e non avendo un tempo massimo per risolvere il gioco, avremmo avuto tutto il tempo per portarlo a termine, ma in queste cose a mio marito scatta lo spirito competitivo e quindi in 15 minuti abbiamo finito. Risposto brillantemente ai quesiti (con numeri) e risolto l’anagramma delle lettere che componevano la soluzione finale (nonostante fosse stato sottratto un cartello che per un attimo ha bloccato noi e anche gli altri partecipanti), siamo andati a consegnare i nostri fogli nella zona ristorante dove in cambio ci hanno dato come premio delle ciabatte nere legate con del nastro giallo “crime scene do not cross” ad una sagoma di cartone a forma di casa.
A questo punto non ci restava che attendere Lars Kepler per il meet and greet e l’ora di tempo a nostra disposizione l’abbiamo impiegata mangiando svedese e riflettendo sulla buona riuscita di questa operazione di marketing: bella idea, ottima organizzazione, consumatori in negozio in un giorno lavorativo e l’incontro con un autore svedese da bestseller.
Anzi, scusate, con i due autori: all’anagrafe Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril
Quando è stato il nostro turno, io mi sono presentata in svedese. A loro non sembrava vero di poter parlare liberamente la propria madrelingua e anche l’interprete che l’Ikea aveva messo a loro disposizione, si è potuta rilassare un attimo. Non c’era il tempo di fare tante chiacchiere essendoci parecchia gente pronta a salutarli e a congratularsi con loro, ma sono comunque riuscita ad apprezzare la loro disponibilità facendomi fare una dedica sul romanzo, scoprendo che lei ha la mamma portoghese (da cui il cognome Coelho) ma che la lingua l’ha dovuta imparare da autodidatta e da adulta (ed è stata tanto carina da farmi i complimenti per il mio svedese) e facendo loro una foto insieme a mio marito che a sua volta l’ha scattata a me.
Quindi avendo ora il loro quinto romanzo autografato doppiamente Lars Kepler, non mi/ci resta che procurarci i quattro precedenti per poterli leggere in ordine cronologico.
Che poi nel frattempo si è fatta strada un’altra questione.
Mio marito mesi fa mi ha chiesto di scrivere un pezzo a quattro mani su un argomento più caro a lui che a me, ma pur sempre condivisibile. Che dite, ci inventiamo uno pseudonimo e facciamo partire il cronometro della sfida?




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