sabato 24 dicembre 2011

Emozioni di Luce e Colore - E' Natale!!! (Part V)


L’ultimo appuntamento con il mio percorso di “Emozioni di Luce e Colore” non poteva che coincidere con la Vigilia di Natale, quando al termine del cammino di Avvento l’attesa si conclude con la notte santa che vede viva la memoria della nascita di Gesù. Noi cristiani adoriamo questo bambino oggi, dopo più di 2000 anni, perché è con noi qui e ora e quindi lasciamo spazio alla gioia e alla festa!
Dunque vengo a riproporvi il mio ultimo post, con la riflessione sul secondo dipinto di George De La Tour, in mostra a Palazzo Marino a Milano.
Perché questo dipinto intitolato “L’Adorazione dei pastori”, ci parla proprio del mistero della Nascita di Gesù, del Dio che si è fatto come noi, per essere uno di noi.
Come il dipinto precedentemente descritto, anche questo porta alcune delle stesse caratteristiche: in primo luogo il fatto che sia anch’esso a tema religioso e in secondo luogo che sia un “notturno” illuminato dall’interno, proprio dalla luce di una candela nonché dallo stesso Gesù bambino, che è nuova luce, luce del mondo.
Analizzando l’opera nel suo insieme, si possono riconoscere diversi personaggi, tutti raffigurati secondo modelli consueti del pittore.

Da sinistra a destra si riconoscono: la Vergine Maria, vestita di rosso e con le mani giunte, quasi assorta e in meditazione; un pastore che porta con sé un agnello, così docile che bruca la paglia della culla con discrezione; un pifferaio che sta per togliersi il cappello in segno di rispetto e umiltà; una nutrice che porta la zuppa per la puerpera e infine San Giuseppe che fa da contraltare alla figura di Maria, quasi come a chiudere il cerchio che si stringe attorno alla culla. E Giuseppe è colui che tiene in mano la candela che illumina la scena, schermandola delicatamente con la mano sinistra, ma come potete notare, in questo caso la mano, le dita, le sue unghie non diventano trasparenti come nel caso di Gesù nel dipinto “San Giuseppe falegname”. 
E infine lui, il piccolo che dorme sereno avvolto nelle fasce, sprigionando un bagliore divino. Lui nuova fonte di luce, che rende la scena mistica, quasi irreale e al contempo di contemplazione silente del miracolo. E oltre alla sua nascita, sono simboleggiate anche la sua morte e risurrezione: attraverso la figura dell’agnello mansueto (l’agnus dei), le fasce con cui è avvolto, così come gli occhi chiusi.
E dunque mi piace poter pubblicare questo post proprio a pochi minuti dalla mezzanotte di questo Natale. Per ricordare quale è questo grande evento che festeggiamo ogni anno, quale è il vero motivo, dato che ormai il suo vero significato si è andato perdendo e il Natale consumistico ha preso il sopravvento. Ma in fondo anche lo stare insieme in famiglia, il ritrovarsi con serenità e pace, non è solo un’usanza, una tradizione. E’ la risposta a ciò che sta dentro di noi, nel cuore di ciascuno di noi, nel bisogno di dare e ricevere amore, proprio sull’esempio che Lui ci ha dato 2011 anni fa.
Buon Santo Natale a tutti!

Nessun commento:

Posta un commento