Come anticipavo nel post precedente, la festività di Santa Lucia "regina di luce" è molto sentita in tutta la Scandinavia, visto che rappresenta un momento di allegria prenatalizia nei freddi inverni del Nord, in cui non è raro trovare casette di legno sommerse o comunque circondate di neve e ghiaccio ma vedere anche da lontano le calde luci delle candele che illuminano il loro interno.
E tutto perché nelle case di legno (che sono tipiche del paesaggio extraurbano) non c’è l’usanze di scuri o tapparelle e le persone non si nascondono e non si vergognano se i passanti (passanti, non guardoni, ovviamente) guardano in casa attraverso i vetri. Anzi, il più delle volte espongono oggetti natalizi (candelabri dell’Avvento, angioletti, casette innevate, Babbi Natale, renne di paglia ecc.) sui propri davanzali, in modo che siano ben visibili dall’esterno.
E il tutto riporta all’idea tradizionale della
casa-focolare.
A tal proposito è facile immaginare come in occasione
della prima grande festa pre-natalizia si aprano ufficialmente le danze delle
grandi tavole imbandite.
Per questo, come anticipavo ieri, avendo deciso di
festeggiare anche io nel mio piccolo, per cena e per un ospite non svedese, ma
incuriosito e affascinato da questo paese, ho preparato un menù svedese.
Pietanze consumate anche al di là della festa del 13 dicembre, visto che il
pesce è l’alimento principale della Svezia, ma che hanno permesso di
avvicinarci anche di più a quelli che ieri sono stati i festeggiamenti a 2000
km di distanza.
Il Menù della serata era quindi composto da:
ANTIPASTO
Tartine (Smörgåsbröd) miste di salmone, gamberetti e sardine (corrette sarebbero state le arringhe, ma qui in Italia non facilmente reperibili);
SECONDO
Le
tentazione di Jansson (Jannsons Frestelse), pasticcio (o gratin) di patate, cipolla, sardine e panna davvero saporito, a
cui, dato il nome, è difficile resistere (chiaramente se piacciono gli
ingredienti appena nominati);
DOLCE
Dulcis
in fundo, anziché i soliti pepparkakor, i biscotti di cannella, cardamomo e chiodi di
garofano macinati, che tutti possiamo assaggiare e comprare anche
all’Ikea, i lussekatter,
letteralmente “gatti di Lucia”, che sono delle briochine di zafferano e
uvetta (e dovrebbero avere la forma di S o di 8), di cui parlavo
nel post precedente.
E
per accompagnarli, il glögg, il vin
brulè svedese, arricchito con mandorle e uvetta (per fortuna anch’esso
acquistabile all’Ikea)
Ma
ATTENZIONE, questa bevanda va servita rigorosamente calda!!!
Non
bisogna infatti dimenticare che in Svezia le temperature invernali arrivano anche
a -20°C e il glögg lo bevono
per scaldarsi.
God Aptit!
Il tutto arricchito da una tavola apparecchiata con i
classici colori del periodo (bianco, rosso e verde) et dulcis in fundo… per
rendere l’ambiente caldo e accogliente, potevano mica mancare le candele!??
Una curiosità da
aggiungere: il periodo natalizio in Svezia è
all’insegna dello zafferano anche
perché con il suo colore giallo simboleggia la luce proprio nel periodo più
buio dell’anno.
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